La nostra storia

  • La data ufficiale della nascita di quella che oggi è la FONDAZIONE ASILO INFANTILE SCUOLA MATERNA DI Rivolta d’Adda è il 14 febbraio 1840: così infatti dichiara il documento firmato da Sua Maestà Imperiale e Reale Ferdinando I° d’Asburgo, il Sovrano Austriaco che otto anni dopo avrebbe ceduto il trono al nipote Cecco Beppe. In realtà anziche emettere i primi vagiti, nel febbraio del ’40 l’Asilo sgambettava già alla più bella perché era nato due anni prima, sia pure in forma privata (e quindi formalmente inesistente per l’Imperial Regio Governo) per merito del prevosto Don Carlo Sessa, grande ammiratore ed amico dell’illustre pedagogista Ferrante Aporti, dei cui insegnamenti aveva sempre fatto tesoro. Ma si sa: che conta a questo mondo è quello che è scritto sui documenti pubblici: quindi, anche se quando è ufficialmente nato aveva già due anni – la scuola dell’infanzia di Rivolta ha per data di nascita il 14 febbraio 1840.

    Grosse difficoltà accompagnarono inevitabilmente i primi anni di vita di questa benefica Istituzione che pure – per la sua natura stessa – si guadagnò subito il cordiale consenso di tutta la popolazione, ma se anche non mancò il sostegno morale e materiale di qualche nobile cuore, non poche volte chi l’aveva fondato fù sul punto di rinunciare a un progetto che sembrava forse troppo avventato. I momenti peggiori però, in parte per le parole d’incoraggiamento dell’Apporti stesso,ma soprattutto per la grande forza d’animo del fondatore, vennero felicemente superati. Così, quando nell’anno 1859, in qualità di successore del defunto Sessa, il nuovo parroco Don Luigi Verdelli ne assume la presidenza, l’Asilo ha già superato anche la fase adolescenziale, e va profilandosi la necessità di dargli una sede propria, decisamente più moderna, atta a meglio favorire l’adozione di sperimentati e non empirici criteri pedagogici, più rispondente infine alle esigenze di una clientela che, se è ancora minuscola nelle proporzioni fisiche e non è certo in grado di avanzar pretese, non si dimostra però del tutto sorda ai richiami di un modo di vivere che sta via via rinnovando il mondo intero.

    Si dovrà giungere tuttavia agli albori del secolo XX per veder sorgere quel bell’edificio che ancor oggi, dopo quasi cent’anni di vita – con gli adattamenti e le migliorie suggerite dall’esperienza, s’intende – si impone all’ammirazione di tanti nostri e più doviziosi, vicini. E noi che l’abbiamo visitato proprio in questi giorni non possiamo fare a meno di esprimere la nostra incondizionata gratitudini agli attuali Amministratori, la cui dedizione e competenza tutti hanno avuto modo di apprezzare, e alla gentile Direttrice che, con la preziosa collaborazione di un Corpo insegnante capace e volenteroso, guida con amore e volontà questa bella Istituzione che costituisce indubbiamente uno dei più grandi motivi di orgoglio per il nostro paese.

    Prof. EUGENIO CALVI